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Avvoltoi arrampicatori

Siamo alla settima e ultima giornata e lo squadrone avvoltoio cala in picchiata dalle falesie di Lumignano sull’ultima in classifica, per tentare di chiudere in bellezza il girone di andata. Inedita è la configurazione triangolare: gli Amenduni a guidare il nuovo monovolume a porta scorrevole dove siedono Andrea Conte Fausto Baldo e il campione degli amatore Toni, tesi a conservare a conservare il loro invidiabile 100% costruito nell’arena di Schio. Lumignano ci accoglie con un bel sole e le pareti punteggiate da arrampicatori o -trici che evocano agli Amenduni dolci ricordi di gioventù. Ma si sa che “il ping pong non è la macarena” (cit. Balls of Fury) e ben presto il trio viene proiettato nella realtà di un seminterrato dove pavimento scivoloso, soffitto basso e clima tropicale smorzano subito le velleità di imporre un gioco fisico a suon di spiattellate. La pulizia delle gomme con gli Amenduni in versione piccolo chimico e il sorteggione A E I O U Ypsilon lanciano subito Toni contro il giovane Silvan, dotato di un gioco un po’ acerbo che non riesce ad avere la meglio in maniera netta sull’esperienza amatoriale. Ne esce così una partita dove il 3 a 1 finale per l’avvoltoio è un inno all’ignoranza pongistica (non vedo, non sento, ho caldo, non sto in piedi, sono in piedi, vado a casa a piedi). Il secondo incontro vede il Conte abbinato all’esperto Toniolo, così esperto da nascondere il suo puntino nel corso del riscaldamento. I primi due set viaggiano all’insegna dell’equilibrio mentre nel corso del terzo il nostro capisce che il puntino dell’avversario è velenoso solamente sulla carta, mentre sulla plastica produce unicamente delle mortazze su cui il nostro inizia a tirare tutto. L’11 a 0 finale (pizza+bibita a Lumignano?) spacca in due la partita e, nonostante la crescente agitazione verbale dell’avversario amplificata dal seminterrato tropicale, il Conte chiude facilmente sul 3-1. La noia degli Amenduni viene così interrotta da un nuovo incarico, ovvero mazzuolare il nr. 3 Palin. Il primo set è una sorta di laboratorio dove il nostro allena ad libitum il rovescio “alla Gianni” (detto spaccapolso) sparando palle a casaccio, fuori di qualche metro. Dopo aver rischiato di scivolare sul moccio che serve a non scivolare, il nostro riprende il gioco chiudendo, all’insegna di una ritrovata serenità fatta di servizi maliziosi e rotazioni violente che fanno crescere nell’avversario astio e malevolenza nei contronti del Signore. Tocca nuovamente a Toni incrociare stavolta il puntino di Toni-olo che se da un lato soffre i top-side dell’avvoltoio, dall’altro fa girare dei servizi di rovescio chop-side che Toni caccia sistematicamente in rete (cogito ergo sum -mona-). Nei primi 4 set la partita viaggia all’insegna dell’equilibrio mentre nel corso del 5°, dopo aver terminato la digestione della combo tagliatelle in brodo con fegatini + carne lessa, Toni ricorda la lezione del Conte, parte forte, tira più o meno tutto e chiude facile. Gli Amenduni in versione “finferlo essicato” hanno così il compito di risolvere la tenzone contro Silvan senior, trasformato per l’occasione in un carrello della spesa che l’avvoltoio sposta a piacimento tra i vari reparti per fermarsi alla macelleria nel corso terzo set, dove il nostro, oltre alla solita partita di ossa, trova un intero scaffale di fettine di culo (la fortuna aiuta i rapaci). Insomma 5:0 e pratica archiviata.

Toni-olo vs Toni

PAGELLINETTE

Toni > punti 2: voto 7
Non ci capisce un granchè però fa valere lo spirito amatoriale sulla digestione ritardata.
AAA CERCASI ROVESCIO

AFC > punti 1: voto 6,5+bonus
Svolge il suo compito battezzando l’esperto Toniolo che sta ancora borbottando. Il bonus è per l’addobbo totale del 3° set.
PIZZA+BIBITA

Amendunis > punti 2: voto 7
Tra la noia e la fortuna riescono pure a becccarsi un sonoro bestemmione, che non turbano classe e aplomb.
FINFERLO ROSSO ESSICCATO STIGA

Uomo partita: Conte per l’11 a 0 che smonta gli avversari.

Dinamismo e sdruciolosità per i nostri n. 1 Amendunici (vedi mocio)

COMMENTI

CONTE: “Maurissio, *io canaja: gà tocà. Ma no longa cossì: sbasete de pì (cit.)”.

P.S. Nella foto Isabelle Patissier, icona dell’arrampicata sportiva degli anni ’80. La foto è dedicata a Lumignano e alla gioventù degli Amenduni, nel ruolo di osservatore della Fitet presso la palestra artificiale di roccia del centro Tecchio.