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Sfida classica D3 Animus versus TT9 Schio
Partitona in casa con molte squadre all’attivo (ammucchiata casareccia) è freddino perché se la ventola gira girano anche le palle. Noi siamo nel posto più infame: quello in fondo centrale, stretto, ottimale per la nostra condizione in classifica. Qualcuno si lamenta della ventola. La squadra è la stessa delle ultime partite: Capitan Jo, Claudio Animus e il Conte dae braghe onte. Ognuno si scalda per conto proprio e poi c’è dubbio sul doppio ma viene riconfermata la classica accoppiata Gioacchino & Claudio. Gli avversari sono gli amiconi di Schio capitaniati dall’esperto Manea, che sempre ringraziamo per aver avvicinato Nicola ed Ivo al nostro sport preferito.
Palestra intasata per un full immersion

PRIMO TEMPO

Iniziano le partite con i doppi (alla presenza del Presidente Regionale Griggio) e Nicola con le groupies

Riconfermiamo anche la formazione sperando che dopo il doppio il Conte affronti Manea. Il doppio parte equilibrato: con set all’8 al 9 e ai vantaggi. Claudio è in forma ma subito si nota che errori, lentezza e sparate sono dello Stratega. Partiamo sotto anche questa volta. Olé.

Il Conte solo per fare scena, imitando Tonino Russo dell’altra volta, si mette a centro palestra a saltare con la corda e riceve i complimenti di Sua Presidenza Munari che sfoggia un nuovo baffetto di centro destra. Le partite si susseguono ma questa volta le parti si invertono, Claudio gioca bene e lo Stratega non pervenuto. Inizia a fare qualcosa quando è sotto due set a zero su un avversario abbordabilissimo. Poi sempre a corrente alternata. Inoltre non pare per nulla efficacie con il puntino sul rovescio tanto che gli avversario lo tartassano. La lentezza regna sovrana è gli avversari lo pungolano sulla panza. Niente da fare. Con la sua consueta serietà ed autorevolezza Aldo si avvicina a Gioacchino durante la pausa del set per dare un consiglio risolutore e dice serio: “La pallina deve entrare dentro al tavolo e non fuori”. Quando Aldo parla sembra che ti pigli per i fondelli…

Claudio arriva ad un ottimo 2:3 perdendo a 6 solo l’ultimo set con Manea che è il più ostico della squadra avversaria. Poi vince e convince il suo secondo singolo, portandoci ad un teso 3 pari. All’ultima c’è quella roccia (nel senso di piantato al suolo) di Giovanni. Sicuramente sente la responsibilità della partita e inoltre c’è lo stato di forma preoccupante. Primo set ai vantaggi ci illude ma poi niente, un 0:3 non pervenuto. Manea chiude e fa trionfare la sua squadra con i leoni dalla coda di paglia tra le gambe.

In palio i calzetti rossi del Conte in versione natalizia!

Peccato che non ci troviamo mai tutti e tre in giornata sì. Quando uno gioca meglio, l’altro gioca malaccio, è la “legge del contrappasso”? Jo è partito con un risottino funghi e salsiccia… pesantino. Che sia quello il problemino?

PAGELLINE

  • JO “stoccafisso” voto 5- (autovoto 5) inquadrabile in entrambe le partite. E’ una questione di testa e rigidità: ne è consapevole. Qualcosa non è andato.
  • Claudio “plastico” voto 7+ (voto del Capitano 6/7). Oggi Claudio è in focus. Probabilmente merito della ricompensa promessa dal Conte. Si piega, attacca più volte di dritto oltre a sfoderare i suoi rinomati rovesci plastici. Niente da dire è un altro Claudio rispetto alla partita scorsa. Un solo set si rilassa troppo e lo perde, ma poi si ripiglia subito e chiude la tenzone. Una bella prestazione.
  • Conte “burroso” voto 7 (voto del Capitano 6 per le partite facili) invero avversari facili, facili, ma almeno gioca morbi-morbi-morbidisssimo, con non-top e sideini eseguendo, lento, pure un paio di bei toppini e chiudendo un match con l’atomica “bomba a caso”.
Claudio alza l'ambito premio!

SECONDO TEMPO

Presa dallo sconforto la squadra, senza Dino uccel di bosco, si squaglia e il Conte rimasto soletto si aggrega alla combriccola della D2 di Albatross e Marco poi altri Leoni sparsi (D1 e C2) per vedere com’è fatto un paninazzo di lava (per Marco con i guantini neri). Localaccio americano ad uso americano, suggerito da Alice, con festa lesbica e musica del DJ black in quel di Via Zamenhof. Luce assolutamente arancione e parate dolci arancioni con succo alla fragola on the rocks. Katia: “Sbagliano coca e poi mi danno il bicchiere sporco…”, Tode disse: “Ci metto una croce sopra” (aveva chiesto al sangue ed è arrivata ben cotta: sacrilegio per il degustatore).

Atmosfera colorata

PAGELLA CULINARIA

Un 6, così per il tocco di originalità yankee. Anche i prezzi sono abbastanza yankee. P.S. Meglio l’infuso alla ciliegia del Ladro con i sidri di pera.

Foto simbolica finale